E un bel giorno ci sono io, che mi ritrovo con lo sguardo da triglia appena lessata a fissare un punto indefinito della stanza mentre con la bocca aperta respiro lasciando che la mia mente si perda nel nulla.
Cosa è successo? Effetto traumatico post periodo di stress intenso, dovuto ad una quantità decisamente eccessiva di: incombenze burocratiche, scadenze da rispettare, impegni da fissare e da onorare, richieste varie giunte da famigliari, amici, parenti vari, sconosciuti e chi più ne ha ne metta.
Domanda: ma se io domani schiatto il mondo va avanti lo stesso o è necessario che mi stressi in questo modo assurdo?
Giuro, non so più a chi dare i resti. Tutti hanno qualcosa da chiedere o da ottenere SUBITO. E io che cerco di stare dietro a tutto e a tutti a un certo punto sono andata in tilt.
Roba che vado dalla ginecologa lei mi dice che è tutto ok e io me ne vado serena, poi arrivo a casa, i nonni mi chiedono quanto è lunga e quanto pesa la bimba e io realizzo che mi sono dimenticata di chiederlo...
Parliamo delle cose burocratiche. Fulminate sul posto chi ha inventato la burocrazia, vi prego. Chiedi la stessa cosa a persone diverse e avrai risposte diverse. E allora non ti rimane che fare la pazza fino a quando arriva qualcuno a risolvere il tuo problema.
E l'elenco, che vi risparmio, è decisamente lungo...
Poi arrivano quei momenti. Tipo quando sei davanti ai fornelli a preparare cene diverse perchè il piccolo va ancora a brodo vegetale frullato perchè ha 3 denti e mezzo, il grande grazie al cielo mangia quello che mangiamo noi, anche se a volte no. E quindi sei lì che cucini e giri 3 o 4 pentolini diversi sul fuoco mentre cerchi di ricordare se hai dimenticato qualcosa. Intanto il volume del televisore raggiunge livelli di decibel imbarazzanti e tu urli al figlio grande di abbassare. Intanto il piccolo piange e sai che devi cambiare il pannolino, ma te ne infischi allegramente perchè il timer del forno dice che è pronto, le pentole sul fuoco vanno controllate e obiettivamente ci sono delle priorità da rispettare.
Ho prenotato i vaccini?
Poi il telefono squilla.
"Vai tu?" chiedi al figlio grande.
"Uffaaa - ti risponde - devo sempre fare tutto io! Guarda che sono stanco!"
E certo. Ha cinque anni ed è stanco. E prima di cena si deve riposare sul divano guardando un bel cartone animato. Questo se non lo metto in riga subito mi diventa uno di quegli uomini che quando tornano a casa si mettono le pantofole e fanno fare tutto alla moglie. E no caro mio, tu devi diventare un uomo indipendente, devi fare la tua parte, quindi...
"RISPONDI IMMEDIATAMENTE A QUEL DANNATO TELEFONO SE NO CI VADO IO E TU NON CENI!"
"E va bene..."
Nel frattempo il piccolo gattona in zona pericolosa e seguendo il suo percorso ti accorgi che mezza cucina giace sparsa sul pavimento e lui è attualmente arrotolato in un groviglio di fili.
E LUI dall'altra stanza che ti chiama: "Amore?"
No. Amore no. Amore non c'è, è morta, è partita, si è arruolata nella legione straniera e ha lasciato i fornelli accesi.
"Amore?", di nuovo.
"Fai da solo".
"Ma io volevo solo..."
"No. Non mi interessa. Sei grande e vaccinato e fai da solo".
"Mamma? - figlio grande con telefono in mano - è nonna". Alias, MIA MADRE che in uno dei momenti più incasinati della giornata ti chiama per dirti fiera :
"Ho trovato un pollo ruspante!"
"Sì, mamma, ho la roba sul fuoco, devo anche cambiare il nano, si sentiamo dopo..."
"E' di quelli buoni, del contadino"
"Vabbè ne parliamo dopo"
"Volevo mangiarlo con voi"
"Ok"
"Facciamo a casa vostra"
"OK"
"Allora chiama i suoceri per invitarli e richiamami"
"MAMMA! MA NON LI PUOI CHIAMARE TU??"
"Ma li invio io a casa tua?"
"Ma da quando in qua facciamo formalismi??"
"Va bene..."
E quando attacchi il telefono senti la vena sulla fronte che pulsa, allora prendi un bel respiro e senti la puzza di merda del pannolino che è ancora incollato al sedere di tuo figlio. E poi un'altra puzza sospetta.
Ora vi ho spiegato perchè brucio spesso la cena.
Giuro, non so più a chi dare i resti. Tutti hanno qualcosa da chiedere o da ottenere SUBITO. E io che cerco di stare dietro a tutto e a tutti a un certo punto sono andata in tilt.
Roba che vado dalla ginecologa lei mi dice che è tutto ok e io me ne vado serena, poi arrivo a casa, i nonni mi chiedono quanto è lunga e quanto pesa la bimba e io realizzo che mi sono dimenticata di chiederlo...
Parliamo delle cose burocratiche. Fulminate sul posto chi ha inventato la burocrazia, vi prego. Chiedi la stessa cosa a persone diverse e avrai risposte diverse. E allora non ti rimane che fare la pazza fino a quando arriva qualcuno a risolvere il tuo problema.
E l'elenco, che vi risparmio, è decisamente lungo...
Poi arrivano quei momenti. Tipo quando sei davanti ai fornelli a preparare cene diverse perchè il piccolo va ancora a brodo vegetale frullato perchè ha 3 denti e mezzo, il grande grazie al cielo mangia quello che mangiamo noi, anche se a volte no. E quindi sei lì che cucini e giri 3 o 4 pentolini diversi sul fuoco mentre cerchi di ricordare se hai dimenticato qualcosa. Intanto il volume del televisore raggiunge livelli di decibel imbarazzanti e tu urli al figlio grande di abbassare. Intanto il piccolo piange e sai che devi cambiare il pannolino, ma te ne infischi allegramente perchè il timer del forno dice che è pronto, le pentole sul fuoco vanno controllate e obiettivamente ci sono delle priorità da rispettare.
Ho prenotato i vaccini?
Poi il telefono squilla.
"Vai tu?" chiedi al figlio grande.
"Uffaaa - ti risponde - devo sempre fare tutto io! Guarda che sono stanco!"
E certo. Ha cinque anni ed è stanco. E prima di cena si deve riposare sul divano guardando un bel cartone animato. Questo se non lo metto in riga subito mi diventa uno di quegli uomini che quando tornano a casa si mettono le pantofole e fanno fare tutto alla moglie. E no caro mio, tu devi diventare un uomo indipendente, devi fare la tua parte, quindi...
"RISPONDI IMMEDIATAMENTE A QUEL DANNATO TELEFONO SE NO CI VADO IO E TU NON CENI!"
"E va bene..."
Nel frattempo il piccolo gattona in zona pericolosa e seguendo il suo percorso ti accorgi che mezza cucina giace sparsa sul pavimento e lui è attualmente arrotolato in un groviglio di fili.
E LUI dall'altra stanza che ti chiama: "Amore?"
No. Amore no. Amore non c'è, è morta, è partita, si è arruolata nella legione straniera e ha lasciato i fornelli accesi.
"Amore?", di nuovo.
"Fai da solo".
"Ma io volevo solo..."
"No. Non mi interessa. Sei grande e vaccinato e fai da solo".
"Mamma? - figlio grande con telefono in mano - è nonna". Alias, MIA MADRE che in uno dei momenti più incasinati della giornata ti chiama per dirti fiera :
"Ho trovato un pollo ruspante!"
"Sì, mamma, ho la roba sul fuoco, devo anche cambiare il nano, si sentiamo dopo..."
"E' di quelli buoni, del contadino"
"Vabbè ne parliamo dopo"
"Volevo mangiarlo con voi"
"Ok"
"Facciamo a casa vostra"
"OK"
"Allora chiama i suoceri per invitarli e richiamami"
"MAMMA! MA NON LI PUOI CHIAMARE TU??"
"Ma li invio io a casa tua?"
"Ma da quando in qua facciamo formalismi??"
"Va bene..."
E quando attacchi il telefono senti la vena sulla fronte che pulsa, allora prendi un bel respiro e senti la puzza di merda del pannolino che è ancora incollato al sedere di tuo figlio. E poi un'altra puzza sospetta.
Ora vi ho spiegato perchè brucio spesso la cena.
Non sei molto lontana dai miei.....perché brucio sempre la cena!!! Ma io sono un passo prima: che mangiamo stasera che il frigo e' vuoto??? Qui l'unico che mangia sicuro e' il piccolo di 10 mesi!!!
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