mercoledì 7 agosto 2013

Diritti, donne e libertà

Ieri sera è rimasto a cena un mio amico che lavora nell'esercito.
Lo conosco da tanti anni, ma non avevo mai approfondito cosa facesse realmente. Sapevo che era stato in missione diverse volte, anche se non mi aveva mai raccontato nulla di quei viaggi.
Invece ieri il discorso è caduto anche lì.


Ci ha raccontato del lavoro dell'esercito italiano in missione di pace, di come sono ridotte le popolazioni dei territori occupati, di tutte quelle cose che i tg non dicono perchè si soffermano sugli equilibri internazionali, sui rapporti tra le nazioni, su chi a fatto cosa, su come si sono svolti gli attacchi, ecc, ecc. Ma la gente? Il lato umano? Ci sono violenze che nessuno racconta. Sì, proprio così. Si parla di tanto, ma raccontare tutto è praticamente impossibile. Chi c'è stato però ha visto. Episodi inenarrabili, cose agghiaccianti che nemmeno ho il coraggio di scrivere in questo post.

Quando gli ho chiesto se queste missioni di pace servono davvero, Angelo mi ha detto che quando arrivano in un paese dove c'è stata una guerra tra etnie l'esercito aggressore scappa e il loro compito principale è smorzare gli animi, perchè chi ha subito violenza cerca vendetta. Spesso quello che hanno sofferto è talmente grave da essere umanamente insopportabile e il desiderio di vendetta diventa l'unica ragione di vita. Mi ha detto anche che lui prova rabbia al pensiero che ci sono paesi in Africa dilaniati da guerre civili dove non andrà mai perchè l'attenzione internazionale non è rivolta a quel continente.
E sappiamo tutti perchè.

Mentre andava avanti con i racconti mi sono guardata intorno. 
Dopo giorni e giorni passati a soffrire il caldo ho ringraziato il cielo che per me quello fosse un problema.
Dentro di me ho ringraziato per quella tranquillità che mi circondava, per quella Roma deserta dove non transitavano carri armati, dove non scoppiavano bombe.

Ho pensato che ho tanti motivi per essere fortunata.
Quando ho letto il libro "Mille splendidi soli" di Khaled Hosseini, mi sono resa conto che negli anni in cui io studiavo all'università c'erano donne in Afghanistan a cui veniva negata persino la libertà di uscire di casa senza la presenza di un uomo. Mentre io donna italiana ricevevo un'istruzione alle donne afghane veniva negata qualsiasi possibilità alternativa alla schiavitù.
E mentre il mio amico parlava mi domandavo a quante donne oggi vengono negate delle libertà che per me sono scontate.

L'Italia sarà anche un paese in crisi, con tanti problemi e tutti i lati negativi che vogliamo. Ma è un paese meraviglioso visto che gli italiani hanno un gran cuore e lo sanno tutti perchè i nostri militari in missione all'estero vengono visti come "quelli buoni".

L'Italia è un paese meraviglioso perchè io che sono donna posso studiare,posso lavorare, ho dei diritti riconosciuti. Posso avere un blog e scegliere la religione che più mi rappresenta.
Posso parlare liberamente, posso esprimere le mie opinioni.
Vengo considerata una persona.
Posso denunciare chi mi fa male, posso avere dei figli ed essere felice indifferentemente per il fatto che siano maschi o femmine perchè qui godono di uguali diritti.
Posso contribuire allo sviluppo del mio paese, a mantenere la mai famiglia.
Posso essere amata e odiata in egual misura senza che questo sia per me fonte di preoccupazione per la mia vita.

Sì, l'Italia sarà pure un paese con mille problemi. Continuiamo a lottare per combattere le ingiustizie, a lamentarci di quello che non va. Ma non dimentichiamo di ringraziare per tutto ciò che diamo per scontato, visto che per altri non lo è affatto.



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