venerdì 13 gennaio 2012

Il primo parto non si scorda mai

Il momento del parto si avvicina e io, che oggi sono bloccata sul divano, non posso fare a meno di ricordare la prima volta che mi sono trovata in questa situazione. 

Premetto che sono una persona che regge bene il dolore. Non faccio scene, non urlo, se dico che mi fa male vuol dire che è veramente grave. 

Ho iniziato ad avvertire le doglie il giorno in cui finivo la 40esima settimana di gestazione: contrazioni ogni 2 minuti spaccati iniziate alle 14,30 di un caldo sabato di giugno. Dopo 2 ore passate a cercare di capire se di contrazioni effettivamente si trattasse mi sono sono quindi decisa ad andare al pronto soccorso.

"Dicaaa?" mi ha fatto una delle due infermiere di turno.
IO: "Io avrei le contrazioni"
LEI: "Lei non ha la faccia di una che ha contrazioni, adesso la attacco al monitoraggio".
E dopo il responso della macchina...
LEI: "Lei ha contrazioni!"
IO: "Grazie per avermelo detto, non me ne ero accorta!"

Dopo la visita del ginecologo vengo quindi spedita al secondo piano in attesa che si liberi una sala parto per me. Quando finalmente ciò avviene mi ritrovo da sola, sdraiata su un lettino modello balena arenata sulla spiaggia, in attesa che qualsiasi anima pia venisse a farmi compagnia. Intorno a me urla di donne in preda a una folle isteria (aiuto! ma che gli stanno facendo!!). Poi vedo finalmente vedo passare un'ostetrica che mi fa: "Lei cosa fa, travaglia?"

Ma SANTODDIO, sono dentro una sala parto con una panza che sembra una mongolfiera, secondo lei che faccio??? Una gita di piacere???

Andiamo avanti.

Passano altre ore. Contrazioni sempre ogni 2 minuti.
La mia ostetrica mi si presenta davanti con una palla gigante rosa di quelle che si usano nelle palestre.
OSTERICA:"Siediti qui e muoviti avanti e indietro, a destra e a sinistra: aiuta a stimolare il parto".
Bah. Sta cosa della palla mica mi convince tanto. Provo, non ne trovo beneficio, anzi, mi sento pure un pò deficiente.
OSTETRICA:"Vuoi partorire in piedi? Seduta? Accovacciata? Vuoi fare una doccia?"
IO: "MA UN LETTO NON SI PUO' AVERE???"
Ecchecca...!!

Dopo 8 ore di travaglio "santa anestesista" mi fa l'epidurale e riprendo a respirare. Dopo altre 5 ore, alle 3:24 del mattino nasce il mio splendido cucciolo.

Nelle mie 13 ore di travaglio (che puntualmente rinfaccio a mio figlio quando mi fa arrabbiare) ho perso il conto delle persone che mi hanno visitato. Ginecologi, ostetriche, tirocinanti...la donna delle pulizie ... forse pure lei... ma che ne so...

Mi hanno portata in camera alle 6:00 del mattino. Non mangiavo dal mattino precedente, ero stremata, affamata, gialla in faccia, con le occhiaie...praticamente una donna finita.

Verso le 8:00 mi vedo arrivare una ragazzetta dalla stanza accanto.
"Ciao! - mi fa - tu hai partorito stanotte?"
IO: "Praticamente poco fa..."
LEI: "Ma guarda che ti devi alzare subito! Ti fa bene! Mica vorrai restare a letto!!"
Forse si è visto il fumo che mi usciva dal naso. Domande che mi passavano per la testa: chi sei? cosa vuoi da me? chi ti ci ha mandato?? Perchè esisti??
IO: "Scusa la domanda, tu quanto ci hai messo a partorire?"
LEI "Ehh (sorridendo), sono stata fortunata, solo 4 ore!"
IO: "Ecco, te ne puoi anche andare, GRAZIE!"

Nel mentre arriva la mia compagna di stanza, anche lei fresca di parto. Una donna simpatica. Dopo esserci presentate decidiamo di riposare un pò. Meno male.
Mi giro, mi accoccolo e chiudo gli occhi che però riapro immediatamente.
Lei, la mia compagna di stanza, quella che avevo appena giudicato simpatica, si era addormentata e aveva iniziato a russare. Con il risucchio...



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