Ma quanti di noi ci hanno pensato almeno una volta? Ma la domanda giusta da fare è: quanti lo hanno fatto davvero?
Ci poniamo mille domande e ci nascondiamo dietro mille scuse e problemi che solo noi ci creiamo. Il lavoro ce l'ho. Oppure la famiglia, oppure qualcos'altro.
Eppure c'è chi il volo l'ha spiccato ed è ben felice della scelta che ha fatto.
Vi racconto una storia. E' la storia del mio amico Luca.
Luca è un editore a livello locale. La sua attività è ben avviata da circa 17 anni. Conosce tanta gente, ha tanti amici, ha sempre viaggiato tanto. Ma sognava di cambiare città, e magari nazione.
Ci ha pensato e ripensato e poi l'ha fatto. Ha preso armi e bagagli e si è trasferito in Brasile, a Canoa Quebrada. Ha aperto un agriturismo che ha chiamato La Goduria, ha incontrato l'amore, si è creato una famiglia e vive al sole la maggior parte dell'anno.
Continua a gestire la sua impresa a distanza e ogni tanto torna a Roma. Appare all'improvviso e organizza una festa per rivedere gli amici. Invita tutti in Brasile e afferma convinto che in Italia non ci tornerà di sicuro. Perchè qui siamo tutti stressati e arrabbiati e abbiamo ragione di esserlo. Perchè facciamo una vita da schifo mentre in Brasile ridono tutti, anche se hanno meno di noi. La vita è scandita da altri ritmi, ci sono altre priorità.Noi, qui in Italia, siamo talmente occupati a correre dietro tutto e a far quadrare i conti a fine mese che ci siamo dimenticati di vivere.
Luca ha fatto da apripista. Molti lo stanno seguendo. Così ha aperto un blog per spiegare a tutti come e cosa fare.
Oggi è passato a trovarmi e mi ha regalato un braccialetto brasiliano. Tre nodi corrispondono a tre desideri. Aspettiamo che il filo si rompa. Mi ricorda tanto quei bracciali colorati che andavano una volta.
Il pensiero è stato molto gradito. In alcuni momenti sono piccoli gesti come questo che ti fanno fermare a riflettere sul senso delle cose. Che sia un segno positivo per me, per le mie speranze, per i miei sogni? Mi piace cercare segni nella vita quotidiana. Mi piace credere che la vita mi parli in qualche modo.
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