lunedì 10 dicembre 2012

L'equivoco della patata

Se hai un figlio che a 5 anni ti dice "oddio, la patata deve riposare", non ti devi preoccupare.
O forse sì.



Anche se, ad essere sincera, per me è peggiore l'affermazione della mia amica G. che tutta trafelata è entrata in casa mia buttando la carrozzina da un alto (comprensiva di figlio all'interno) e mi ha detto: "accendi il computer che devo dare da mangiare al cane".
"Cara G., MA STAI FUORI DI CERVELLO?"
"E no daiii se no muore!!!"

Ora, non è che siamo di fronte a casi di delirio collettivo come potrebbe emergere dai racconti di cui sopra. Siamo semplicemente in presenza di due soggetti che pur avendo circa 30 anni di differenza hanno una passione in comune: i videogiochi.

Partiamo da mio figlio. Qui si apre subito lo scottante argomento "videogiochi sì o no?" che assilla le mamme della nostra generazione. Il fatto è che i bambini di oggi sono quelli che vengono chiamati "nativi digitali", sanno usare computer, telefonini e iPad meglio di noi e per quanto possiamo impegnarci a vietare loro l'uso della moderna tecnologia, personalmente credo sia una battaglia persa.
Sono piccoli, è vero. E sono spugne. Imparano tutto velocemente.
Quini io gli consento di giocare con telefono e pc moderatamente e cerco di portarlo fuori il più possibile.

Ciò premesso, uno dei giochi virtuali che il mio piccolino ama fare si chiama "Pou" che forse a qualcuno può ricordare il vecchio tamagotchi. In pratica c'è quest'essere, che assomiglia a una patata (vedi immagine), che deve essere lavato, vestito, nutrito ecc. E quindi nascono tutti i fantastici equivoci del caso che non vi consiglio di sperimentare in pubblico del tipo quando mio figlio mi guarda e dice "devo lavare la patata" , oppure "la patata è sporca".

Invece la mia amica G. probabilmente ha trovato la sua valvola di sfogo nei videogiochi e cerca di battere tutti i record.
Mi ha intasato facebook con le sue notifiche o inviti a partecipare a nuovi giochi.
La prima volta però le ho dato retta. Mi sono iscritta anche io a "Pet society", ho adottato un cane e sono entrata in una città virtuale. Anche in questo caso il cane va curato, lavato, nutrito e se ne va pure in giro a fare pubbliche relazioni con i cani degli altri. Morale della favola, ho abbandonato il cane 5 minuti dopo averlo adottato. E la mia amica G. mi ha anche sgridata perchè è andata a trovarlo più volte e lo ha trovato affamato, pieno di mosche intorno e residente nella più brutta catapecchia della città.

Ho capito, ma io gnaaa posso fa!! E' più forte di me. Gnaaa faccioo!!

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