martedì 19 febbraio 2013

La pazza del vivaio

LUI che odia festeggiare le ricorrenze, a S.Valentino mi ha sorpreso con una bella orchidea. Con l'idea di comprare un bel vasetto alla mia piantina e con la speranza di dare un senso al nostro balcone, ci siamo quindi recati al vivaio vicino casa per fare compere.


Mentre ci destreggiavamo tra piante e complementi di arredo abbiamo notato il proprietario del negozio che correva da una parte all'altra per servire i clienti presenti o dispensare qualche buon consiglio su concimi e piante varie. Obiettivamente il tipo si stava facendo un mazzo non indifferente. Nel frattempo due donne di una certa età, impellicciate e improfumate si aggiravano nel vivaio commentando e criticando ogni singola pianta, pedinando e importunando il TIPO appena lo vedevano passare.

Cercando quindi di rompere le scatole il meno possibile io e LUI abbiamo concluso i nostri acquisti e ci siamo diretti alla cassa in attesa che il TIPO venisse a prendere i soldi. 
Mentre stava lì che passava gli articoli sotto il lettore ottico le due SIGNORE hanno iniziato a urlare manco fossero al mercato. "Senta! Ci viene ad aiutare??"
"Sì, arrivo appena ho finito di fare cassa".
E dopo due minuti.
"Allora arriva sì o no?"
"Sì signora,  arrivo appena ho finito".

Già a quel punto ho iniziato a notare una vena pulsante sospetta sulla fronte del TIPO, il quale aveva   improvvisamente assunto un colorito rosso paonazzo.

Bancomat in attesa.
"Noi abbiamo fretta! Che ha deciso??"
"SENTA SIGNORA, LE HO GIA' DETTO CHE ARRIVO APPENA HO FINITO DI SERVIRE I CLIENTI CHE SONO ARRIVATI PRIMA DI LEI".
Mascella serrata del TIPO e sguardo assassino.
"E vabbè, allora noi ce ne andiamo e torniamo dopo, che ora abbiamo un appuntamento!"
"VA BENE!"
E con fare altezzoso hanno finalmente imboccato l'uscita.

"Forse dovevano andare a farsi limare le unghie - ho detto a LUI - Amò, fammi una promessa"
"Quale?"
"Se divento così uccidimi, ti prego!"

"Magari non tornassero - ha commentato il TIPO nel frattempo - ma quelle fra un paio d'ore stanno di nuovo qui e magari si portano dietro pure la sorella. Sono in tre, una peggio dell'altra. Smontano il negozio, chiedono i prezzi di tutto poi se ne vanno e il giorno dopo ritornano!"
"Insomma, sono la sua croce!" ho commentato io.
"No, la mia croce è un'altra! - ha spiegato lui - una psicologa in pensione che è uscita fuori di testa: ieri ha comprato una pianta per il Presidente della Repubblica, oggi un'altra per il Papa, e poi mi chiede di spedirgliele!".
"E lei lo fa?"
"E che faccio? Gliele mando! Paga la consegna..."




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