giovedì 14 febbraio 2013

Buon S.Valentino!

Prova a pensare. Dove eri esattamente un anno fa a quest'ora?
No, non è un interrogatorio della polizia, è solo un gioco che faccio ogni tanto.

Quando ero al liceo riempivo il diario di scritte colorate per ricordare con chi ero, cosa facevo, ecc. oggi quando sfoglio quelle pagine sorrido e dico a me stessa :"è vero, mi ricordo quel giorno".


Il tempo passa veloce, tanto che non lo assaporiamo.
Bene, dove eri esattamente un anno fa?
Io lo so. Ero in ospedale perchè la notte prima era nato il mio secondo figlio. Ero lì nel mio lettino con una mummia come compagna di stanza. Il cibo era pessimo: dovevo leggere il menù sul foglietto per capire cosa stavo ingurgitando. L'unica cosa buona era il pane perchè sapeva di pane. 
Ero stanca, ma felice. 

LUI è arrivato con una rosa rossa a gambo lungo.
Mi sono commossa.

Poi gli ho chiesto se mi aveva portato anche il prosciutto. Una donna incinta che non ha avuto la toxoplasmosi in genere non può mangiare prosciutto crudo. Gli avevo detto che appena partorivo  ne volevo un cartoccio. E se ne era dimenticato.
Il momento romantico è svanito dietro ai miei occhi a fessura.
La sera però si è rifatto e mi ha portato il tanto sospirato cartoccio di prosciutto.

Quando LUI non c'era guardavo la mia rosa ed ero contenta.
Era S.Valentino.

Da piccola pensavo fosse un giorno importante. Sognavo di trovare un fiore anonimo sul banco, oppure  speravo di ricevere una dichiarazione d'amore.
Non è mai successo.
Mentre noi ragazze sognavamo il principe azzurro, i ragazzi della scuola si divertivano a fare scherzi e a darci pacche sulla schiena per capire chi di noi portava già il reggiseno.
Eravamo piccoli, altri tempi.

Quando sono cresciuta ho finalmente trovato un uomo che mi riempiva di fiori. 
Peccato che mi riempiva anche di corna e di bugie, motivo per il quale è stato depennato dalla mia vita.

Oggi c'è LUI che non fa mai un regalo in tempo per la ricorrenza. Ma che ogni tanto, in un giorno qualsiasi e senza motivo, ha un pensiero carino per me. E poi c'è mio figlio maggiore, che raccoglie margherite e me le regala.

Penso con simpatia alla bambina che ero, in attesa di fiori dal principe azzurro e guardo con gioia la donna oggi che riesce a sorridere davanti a un fiore di campo.


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