giovedì 7 febbraio 2013

Non solo mamma

Ok l'ho visto.

Ho visto "Ma come fa a far tutto?", il film con Sarah Jessica Parker che narra la vita e le vicende di una mamma in carriera che corre come una pazza dalla mattina alla sera per stare dietro a casa, figli, lavoro e marito.

Confesso che mi incuriosiva. Pensavo di trovare qualche spunto utile, qualche modello organizzativo da seguire. E invece no. Se posso dirvi la mia: è la scoperta dell'acqua calda.


E' la storia della donna che si strugge per avere una dimensione lavorativa appagante, ma che si sente in colpa per il tempo che sottrae alla famiglia. Cerca di fare i salti mortali, ma la conclusione è sempre la stessa, cioè quella a cui arrivano tutte le mamme: oltre i limiti umani non si può andare e quindi se scegli di essere mamma non puoi mantenere i ritmi di lavoro di una non mamma.

A volte bisogna addirittura cambiare tipologia di lavoro.
E questo perchè ci viene imposto dalla nostra società. Perchè in altri paesi non è così.

Tempo fa parlavo con una mamma che di mestiere fa il chimico. Lei lavora per una multinazionale americana e da quando è mamma le hanno concesso il part time perchè un lavoratore soddisfatto è più produttivo di uno che non lo è.
Non fa una piega.
Peccato che qui in Italia siamo ancorati al vecchi modello del capo che è felice se ti vede con il culo sulla sedia anche dopo lo scadere del tuo orario di lavoro. Perchè se te ne vai in orario vuol dire che non te ne importa niente del lavoro. E te lo fa notare. Mentre chiudono i cancelli di scuola di tuo figlio.

Un'altra amica mamma mi ha parlato invece del suo viaggio in Olanda. Pare che lì avere figli sia "possibile" per tutti, nel senso che non esistono barriere architettoniche e nei posti pubblici è sempre previsto uno spazio bimbi. Mi raccontava delle palestre. Tu mamma puoi allenarti in palestra mentre il tuo bimbo, anche di pochi mesi, viene accudito nella nursery che è all'interno. Oppure puoi fermarti al bar con le amiche mentre i figli si divertono nell'area giochi. 
Secondo voi, una donna che ha partorito e desidera rimettersi in forma schiferebbe un'opportunità come questa? Perchè qui in Italia esperimenti di questo tipo sono quasi inesistenti?

Il massimo delle proposte shock realizzate nel nostro Paese per favorire le mamme: asili nido aziendali (che sono ancora pochi); finanziamenti per le imprese femminili e associazioni per avviarne lo start up, corsi di aggiornamento per mamme disoccupate e credo basta.
Se ci paragoniamo ai paesi del terzo mondo siamo avanti, non c'è che dire.

Perchè invece non si cerca di rendere più semplice la vita delle mamme? 
Nidi che coprono gli orari di ufficio.
Agevolazioni per le imprese che concedono il part time alle mamme.
Autobus che consentono di portare a bordo i passeggini.
Eliminazione delle barriere architettoniche.
Spazi baby nei luoghi pubblici come ristoranti, palestre ecc.

Insomma, perchè non considerare le donne come una risorsa lavorativa importante per lo sviluppo del Paese?



2 commenti:

  1. Ciao! Anch'io tempo fa vidi questo film e sembrava quasi divertente vedere la protagonista andare ad un'importante riunione in compagnia dei pidocchi!
    Nella realtà, invece, per noi mamme conciliare è quasi impossibile... Io non avevo un lavoro stabile prima di diventare madre, ho avuto una gravidanza molto difficile e, perciò, sono dovuta stare a casa, poi vivo lontana 750 km dalla mia famiglia, al nido pubblico la mia bimba non l'hanno presa e attualmente non mi resta che stare a casa perchè per pagare nido privato + tata per le emergenze non mi basterebbero 2 stipendi di quelli che mi hanno proposto!

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...