lunedì 30 settembre 2013

Momenti di stasi

"Amò, ma non scrivi più sul blog?"
"Amò, ti risulta che io abbia il tempo di fare qualcosa in questo periodo?"

Ahhh me miserrima quanto invidio in questo momento quelle donne che hanno come unica preoccupazione quella di cambiare colore allo smalto, sfogliare riviste di moda mentre si asciuga, sbuffare annoiate dal parrucchiere.
Non ne conosco neanche una, per la cronaca. Ma mi piace pensare che esistano.


Il fatto è che rientrati dalle vacanze sono stata sommersa, anzi, travolta, da una marea di incombenze delle quali avevo sottovalutato la portata. Di tutto: dalla simpatica Vodafone che ci ha staccato il telefono perchè la bolletta recapitataci a metà agosto non era stata pagata nell'arco di sue settimane (vodafone, stai calmina perchè la gente può anche non essere a casa le ultime due settimane di agosto), alla ancora più simpatica e amata BUROCRAZIA che in Italia ci accompagna dalla culla alla tomba. Nel senso che qualcuno ci è morto. 
Sì, Sì lo troveranno prima o poi ammuffito sotto un pacco postale o mummificato in attesa di un certificato, abbiate fede.

Insomma anche solo per avviare la scuola dei pargoli di giri da fare ce ne sono stati. 
E le visite mediche.
E le scarpe ortopediche di cui ho già scritto e vi prego non me lo fate raccontare di nuovo.
E gli imprevisti.
E mia madre.

Sì perchè mia madre se deve fare una cosa la deve fare subito, anzi, ieri. Quindi se chiede a me di fare qualcosa per suo conto, inizia a starmi col fiato sul collo come un mastino e mi ricorda quello che devo fare in continuazione.
Come una goccia cinese.
Poi io mi incazzo.
E lei mi dice che voleva solo aiutarmi a ricordare le cose (all'infinito).
E io ancora mi chiedo perchè in questo periodo perdo i capelli.

A questo bel quadro aggiungo che io e io sola in famiglia ho passato 5 giorni in balia di un febbrone da cavallo. Ho alternato momenti di stato vegetativo a momenti di semi lucidità regalati dalla tachipirina. In questi giorni, lo ammetto, ha fatto tutto il mio LUI. "Omo de casa" perfetto, mi ha anche accudito. Nei miei giorni di malattia mi ha parlato di tutti i posti belli che un giorno andremo a visitare rigorosamente senza figli. Sogno ad occhi aperti ...

Insomma tra febbre, figli e scocciature varie, anche in questo periodo è difficile esser donna, ma, come sempre, ce la faremo.






Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...