giovedì 6 febbraio 2014

Chiamatela pioggia

Chiamatela pioggia, a Roma è stato un delirio.
Qui bastano due gocce a mandare in tilt la città, figuriamoci una tempesta.
Eh sì, la parola tempesta viene usata per giustificare il fatto che contro certi fenomeni atmosferici c'è poco da fare. E quindi se ci sono quartieri interi costruiti sotto il livello del mare con le camere da letto scavate sotto terra e piani sotto il livello stradale che non vengono venduti come abitabili, non è di certo colpa di qualcuno se si allagano. Non è certo colpa di chi costruisce in questo modo e non è colpa di chi concede le licenze e nemmeno è colpa di chi non tiene i canali puliti. Ogni riferimento all'Infernetto non è casuale. Ma potrei citare tantissime altre zone.

Ma, come dicevo, è tutta colpa del tempo. Della tempesta.
E se proprio deve essere colpa di qualcuno che occupa un posto di comando è colpa di quelli che c'erano prima, risalendo di anno in anno fino ad arrivare agli antichi romani.
Ehhh quante ne hanno combinate gli antichi romani!!!

Eppure ci sono scene di vita quotidiana che insegnano molto.Tipo quella che sto per raccontarvi.
Vicino casa mia alcune strade erano diventate laghetti artificiali. Una in particolare era bella stagnante, le macchine non potevano passare, l'acqua superava di un bel pezzo l'altezza delle caviglie, la gente che doveva uscire per forza era lì che tirava giù tutto il calendario, imprecando anche contro il sindaco, contro chi non pulisce, contro chi doveva fare questo o quello e invece non aveva fatto nulla ecc, ecc.

Poi è arrivato un tipo. Un brav'uomo che magari ce ne fossero di più in giro.
E' uscito dal suo palazzo munito di ombrello, impermeabile e galosce. Senza proferire parola ha iniziato a camminare nel laghetto e quando è giunto in prossimità dei tombini ha iniziato a spostare le foglie per far defluire l'acqua. Con un rastrello, direte voi.
No, no. Semplicemente con il piede, vi dico io.
L'effetto è stato quello di una vasca da bagno piena d'acqua dopo che viene tolto il tappo.
Nel giro di poco tempo era sparito il laghetto e la circolazione era di nuovo possibile.

Quindi il tipo se ne è andato in silenzio così come era arrivato, mentre quelli che avevano assistito alla scena lo guardavano a bocca aperta.

Morale della favola: i fatti vincono sempre sulle parole.
Chi vuole capire capisca.

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