giovedì 20 febbraio 2014

Vado a vivere in campagna

Parlavo con un tipo che abita...ecco, ora non ricordo precisamente dove abita perchè parliamo di un paesino di 27 abitanti (sì, 27!) che si trova dalle parti di Rieti o giù di lì. Un pò come un condominio di Roma, anzi no, più piccolo. 
Lui parlava delle sua vita lì, nel paesino senza nome. Che poi è vicino ad altri micro paesi e comunque a Rieti e quindi con la macchina ci metti un attimo ad arrivare nei luoghi di interesse, roba di pochi minuti. E poi c'è l'aria che è pulita. Niente smog, niente caos del traffico. Accompagnare tre figli in tre scuole diverse significa spendere 20 minuti della propria vita, ma solo se piove e c'è traffico. Cioè tre macchine sulla strada invece della tua e basta.
Fantascienza per noi poveri romani. Io ci metto 20 minuti solo per accompagnarne uno solo di figlio perchè da qui al quartiere vicino trovo di tutto, dagli impediti alla guida, al camion della raccolta dei rifiuti, autobus che si fermano, pedoni che tentano il suicidio, omini che spazzano le strade muniti di camioncino e ci aggiungo pure le macchine della scuola guida.

Ma andiamo avanti.
Lui, il tipo, lavora a Roma. Quindi si fa il viaggio tutti i giorni. 
Viaggio.
Dice che un suo collega che abita a Roma, ma distante dal posto di lavoro deve partire circa un quarto d'ora prima di lui per arrivare nello stesso momento.
Ma di che stiamo parlando?

Mentre raccontava questa cosa mi sono venute in mente due cose.
La prima è un ricordo del mio primo lavoro serio che ovviamente mi costringeva ad attraversare Roma tutte le mattine. In macchina perchè i mezzi non collegavano bene casa e destinazione.
Ricordo lunghe ore di fila sul lungotevere. Una mare di macchine ferme o a passo d'uomo. gente che dopo un pò abbassava i finestrini e iniziava a chiacchierare e giuro, ho visto accadere di tutto. Donne che si truccavano guardandosi nello specchietto retrovisore, uomini che si lanciavano accendini da una macchina all'altra per fumarsi una sigaretta e una volta ho addirittura beccato una tipa che si passava il filo interdentale. Blea!

Il secondo pensiero è stato invece dedicato a mio cugino.
Mio cugino qualche anno fa ha preso una decisione importante. Ha deciso di comprarsi casa a Monterotondo. Perchè lì si vive meglio. E prendendo il trenino ogni mattina arriva al lavoro impiegando lo stesso tempo, o anche di meno, di quando abitava a Roma e doveva anche lui buttarsi nel traffico.

Ragionandoci, forse i vantaggi dell'abitare in una grande città stanno svanendo. 
Insomma, quali sono?
I servizi? (Aha!)
Il lavoro? (Ahaha!)
Ho finito l'elenco. Nel senso che non mi viene in mente più nulla.

Spostandoci di poco è possibile guadagnare in salute grazie ad una qualità della vita migliore. Aggiungiamo il costo della vita più basso e la possibilità di raggiungere nello stesso tempo i luoghi in cui ci rechiamo oggi pur abitando vicino.
Allora, cosa ci trattiene qui?

Personalmente lo so.
Io sono attaccata alle persone. Abito nello stesso quartiere da sempre, conosco anche la posizione delle pietre. Poi non saprei come sradicare i miei familiari da qui.
Però quando vado a Formia, dove la mia famiglia ha origine, mi rendo conto della differenza.
A partire dal cibo, è tutto più migliore. Poi mi affaccio dalla finestra e invece dei palazzi vedo il mare.

Ma sapete che vi dico: quasi quasi ci ripenso e vado a vivere in campagna.






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