lunedì 24 marzo 2014

Attentatore o maniaco?

In mia difesa voglio solo dire che non è colpa mia, ma di questa società malata che ci fa venire in mente mille paranoie. Per il resto non aggiungo altro, semplicemente mi accingo a narrare i fatti.


Una mia amica mi ha fatto una sorpresa. Mi ha visto stanca e ha deciso di portarmi in un posto per farmi staccare un pò la spina, almeno per un'oretta. Ho apprezzato molto, davvero. Il pensiero, il gesto, tutto. Ma non volevo raccontarvi questo. Volevo raccontarvi quello che è successo dopo. Giusto per farvi capire a che livello siamo arrivati.

La mia sorpresa si è conclusa all'ora di cena. A me potete dire tutto, ma non di saltare i pasti. Quindi, quando Francesca mi ha chiesto: "mangiamo una cosa insieme prima di tornare a casa?" ho accettato di buon grado. La pizzeria che avevamo scelto era ovviamente al completo, alla faccia della crisi. Così gli altri posti dove ci siamo affacciate. Alla fine c'era rimasto solo Mc Donald's e Mc Donald's è stato.

Abbiamo scelto un tavolino appartato, nell'angolo meno frequentato del locale, al secondo piano. C'eravamo solo noi e un tipo che cenava da solo.
Due chiacchiere tra amiche fanno sempre bene e mi stavo davvero rilassando, quando a un certo punto ho visto sulla faccia di Francesca un'espressione interdetta. 
"Che c'è?", le ho domandato.
"Niente è che...il tipo che era seduto alle tue spalle si è allontanato di corsa e ha lasciato uno zaino sulla sedia".
Mi sono girata. Lo zaino, gonfio come un uovo, era lì, enorme e incustodito.

Perchè lo aveva abbandonato? Cosa c'era lì dentro? Cosa stava accadendo?

Ci siamo guardate intorno, eravamo lontane da tutti gli altri avventori.
"Ma non è che c'è una bomba?", ho scherzato io.
Silenzio.
"No, dai, mica ci può essere una bomba!", ho aggiunto.
"Non penso Clo, ma non è normale che uno lascia lo zaino e scappa via!"
Tempo due minuti eravamo fuori dal locale.
Già mi vedevo in una scena stile Mission Impossible: io che salto fuori dal Mac insieme a mille frammenti di vetro mentre la vetrina va in frantumi e il fuoco arriva sulla strada.
"Ma dovremmo dire a qualcuno del locale che lì sopra c'è uno zaino incustodito??"
"No, Fra, magari il tipo si è solo allontanato un attimo...anzi...ma è lui quello che sta tornado al tavolo?"
"Sì...è lui...ha ripreso lo zaino...ma perchè era scappato?"
"Magari aveva avuto un attacco si squarauss..."

Due dementi.

Ma non è finita. 
Arrivate sotto casa mia ho notato un tipo sospetto, fermo in una macchina parcheggiata dal lato opposto al mio portone.
"Fra, magari è un maniaco!"
"Fammi vedere...brutta faccia.....Ah, no....è Gabriele..."
"E chi è Gabriele??"
"Uno che frequenta la parrocchia. Aspetta che mi avvicino".
Ci siamo affiancate con la macchina e a quel punto è stato lui a guardarci come se NOI fossimo due maniache.
"Ciao Gabriele!"
"Ciao Francesca!", ha risposto dopo averla riconosciuta.
"Che ci fai qui da solo?"
"Sto aspettando mia madre che è venuta a trovare un'amica che abita in questo palazzo".
Ah, ecco.

Quindi il maniaco era uno che frequentava la parrocchia e andava a riprendere la mamma per non farla tornare sola a casa e l'attentatore era uno che aveva avuto un attacco intestinale.

Noi invece continuiamo ad essere ancora oggi due dementi.




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