La fine di un anno come di consueto ci spinge a fare delle considerazioni sul tempo passato, su ciò che abbiamo fatto e su quello che vorremmo fare o realizzare in futuro. Si chiamano bilancio e buoni propositi. Ecco, quest'anno ho saltato in tronco entrambi.
Un pò per via dei figli, che nelle due settimane di vacanza da scuola mi hanno devastata, un pò perchè penso che non sia necessario attendere l'inizio di un nuovo anno per fare un bilancio della propria vita. Così da qualche anno ho adottato una tecnica diversa. Ho sostituito i famosi buoni propositi dei piccoli obiettivi che mi propongo di realizzare nel breve periodo, non so, tipo nell'arco di tre mesi. A volte questi obiettivi fanno parte di progetti più ampi da realizzare nel lungo periodo, ma per questi non mi pongo scadenze. Diciamo che il motto che sto cercando di seguire è QUI E ORA.
Mi spiego meglio.
Molti autori sostengono che passiamo la maggior parte della nostra giornata a pensare a ciò che è stato o a ciò che vorremmo fare in futuro, dimenticando assolutamente di vivere il presente. Ed è incredibilmente vero. Riflettendo su questo concetto mi sono resa conto del tempo che ho sprecato a rimuginare su persone o fatti che mi hanno fatto stare male, quando invece avrei potuto benissimo impiegare quelle giornate per fare qualcosa di piacevole con le persone che mi amano.
Ore buttate a parlare di ciò che è stato.
Certo, è normale sentire il bisogno di elaborare gli eventi che ci hanno scosso, ma quello che mi ha colpita è l'assoluta mancanza di attenzione verso il presente. Almeno per quanto mi riguarda.
Mi sono domandata: nell'arco della mia giornata quanto tempo passo a pensare a quello che devo fare e a quello che ho fatto invece di vivere il momento?
Quando sono in palestra penso che devo andare a fare la spesa e mi faccio una lista mentale di quello che devo comprare, arrivata al supermercato penso che mi devo sbrigare perchè devo prendere i figli a scuola, quando li ho presi penso alla cena, ecc.
E' come se la mia vita fosse sempre proiettata un pò in avanti, come un orologio che va in anticipo.
Ma l'ora reale è un'altra.
Come faccio a costruire per me un futuro migliore se non gli dedico del tempo nel mio presente?
Le basi di un futuro migliore devono essere costruite qui e ora.
Mi guardo intorno e vedo tante persone vivere come degli automi.
Quand'è che abbiamo smesso di pensare a ciò che ci fa star bene?
I bambini insegnano, anche in questo caso. Li osservo e li vedo concentrati su quello che stanno facendo, come se non esistesse altro. Non si preoccupando del dopo, nè del domani.
Quindi cerco anche io di ricordarmi com'era. Mi impongo di pensare a quello che sto facendo, mentre lo faccio. Penso si essere qui e ora e questa è l'unica certezza. Cerco di assaporare quello che sto mangiando, mi soffermo a pensare a quanto mi piace il getto caldo della doccia che sto facendo, quanto sono morbide le coperte che mi avvolgono.
Concentrarsi sulle piccole cose aiuta a stare meglio perchè ci consente di distogliere l'attenzione dai problemi e dalle preoccupazioni. Sembra impossibile quando si vivono cose drammatiche, ma è così. Dobbiamo imparare a creare sempre più momenti che ci consentono di staccare la spina e assaporare il presente. Soprattutto in un periodo storico come questo.
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