Può bastare la determinazione di una donna a scalfire un sistema sociale dove la conciliazione sembra un sogno impossibile? E' l'eterno dilemma delle donne contemporanee, costrette a vivere in un periodo storico in cui ricevono un'educazione pari o superiore a quella degli uomini eppure, statistiche alla mano, ottengono stipendi inferiori e perdono addirittura il lavoro quando l'orologio biologico chiama a rapporto. Ci devono fare i conti in molte, quasi tutte, con questo sistema malato che non conosce meritocrazia. Figuriamoci poi una donna che oltre tutto sceglie di vivere fuori dagli schemi, uscendo quindi dalla standardizzazione in cui la maggior parte di noi è inserito senza neanche rendersene conto.
Sono standardizzata anche io, ho pensato. Io che ho sempre ritenuto di avere una testa pensante e che nella mia vita ho fatto scelte contro corrente rispetto all'educazione che ho ricevuto. Me ne sono resa conto leggendo il libro (Non) si può avere tutto di Gheula Canarutto Nemni, edito da Mondadori. L'ho letto tutto d'un fiato, l'ho amato perchè mi ha fatto riflettere su tante cose.
La storia di Deb, la protagonista, potrebbe sembrare quella di tante donne: il sogno di una carriera, per soddisfare se stessa, ma anche le aspettative di sua madre che è stata costretta a scegliere la vita domestica. Deb è una ragazza intelligente, a scuola ottiene ottimi risultati, ha davanti un futuro promettente, ma poi arriva l'amore, come sempre, a scombussolare tutti i piani e trascina lei e, noi che leggiamo, in un mondo nuovo. Perchè Deb dovrà imparare ad essere moglie e madre, mentre studia e ottiene riconoscimenti. Dovrà scontrarsi con un mondo del lavoro che penalizza le mamme, fatto di dimissioni in bianco da firmare al momento dell'assunzione e dove il merito non è un valore aggiunto. Quello che ho invidiato a Deb è la sua forte componente religiosa che l'ha sostenuta in tutto il suo percorso. Perchè lei è anche un'ebrea ortodossa che ci apre le porte del suo mondo dove i figli si fanno presto e si diventa nonni all'età in cui quasi tutti diventiamo genitori, si segue un regime particolare di alimentazione e ci si ferma per un giorno alla settimana. Abitudini lontane dalle nostre, più vicine all'idea di una vita fondata sui valori spirituali anzichè su quelli materiali.
Riuscirà la protagonista ad ottenere tutto ciò che desidera? Riuscirà a conciliare famiglia e lavoro? La risposta non è nel finale, ma in tutta la storia.
Ognuno di noi deve trovare la sua.
Sono standardizzata anche io, ho pensato. Io che ho sempre ritenuto di avere una testa pensante e che nella mia vita ho fatto scelte contro corrente rispetto all'educazione che ho ricevuto. Me ne sono resa conto leggendo il libro (Non) si può avere tutto di Gheula Canarutto Nemni, edito da Mondadori. L'ho letto tutto d'un fiato, l'ho amato perchè mi ha fatto riflettere su tante cose.
La storia di Deb, la protagonista, potrebbe sembrare quella di tante donne: il sogno di una carriera, per soddisfare se stessa, ma anche le aspettative di sua madre che è stata costretta a scegliere la vita domestica. Deb è una ragazza intelligente, a scuola ottiene ottimi risultati, ha davanti un futuro promettente, ma poi arriva l'amore, come sempre, a scombussolare tutti i piani e trascina lei e, noi che leggiamo, in un mondo nuovo. Perchè Deb dovrà imparare ad essere moglie e madre, mentre studia e ottiene riconoscimenti. Dovrà scontrarsi con un mondo del lavoro che penalizza le mamme, fatto di dimissioni in bianco da firmare al momento dell'assunzione e dove il merito non è un valore aggiunto. Quello che ho invidiato a Deb è la sua forte componente religiosa che l'ha sostenuta in tutto il suo percorso. Perchè lei è anche un'ebrea ortodossa che ci apre le porte del suo mondo dove i figli si fanno presto e si diventa nonni all'età in cui quasi tutti diventiamo genitori, si segue un regime particolare di alimentazione e ci si ferma per un giorno alla settimana. Abitudini lontane dalle nostre, più vicine all'idea di una vita fondata sui valori spirituali anzichè su quelli materiali.
Riuscirà la protagonista ad ottenere tutto ciò che desidera? Riuscirà a conciliare famiglia e lavoro? La risposta non è nel finale, ma in tutta la storia.
Ognuno di noi deve trovare la sua.
Nessun commento:
Posta un commento