Cammino per la strada e finalmente sento il sole che mi scalda fino alle ossa. NO, non parlerò del tempo, della fine delle mezze stagioni, ecc. Ho ancora qualche annetto da vivere prima di iniziare a dire che si stava meglio quando si stava peggio.
E' che quando guido sono concentrata ad evitare tutti quei deficienti che stanno al volante e non riesco a osservare quello che ho intorno. Invece è una cosa che mi piace tanto. Guardo i balconi dei palazzi, di partenza tutti uguali, ma alla fine tutti diversi grazie alle persone che ci abitano. C'è una vecchietta vicino casa mia che ha riempito il suo balconcino di fiori colorati e lo ha reso uno spettacolo per gli occhi. C'è chi stende panni rovinati e chi si trincera dietro griglie di legno ricoperte da piante rampicanti. Mi chiedo che tipo di persone si nascondano dietro quelle finestre.
Poi osservo la strada. Ultimamente Roma è tappezzata di cartelloni elettorali da cui capeggiano certe facce da triglia che fanno spavento. E più che altro suscitano sconcerto.
Ma io dico. Se ti fai una foto per un manifesto elettorale si suppone che questa debba in qualche modo attirare l'attenzione, dare l'impressione agli elettori che sei una persone affidabile...
poi invece ti trovi davanti cartelloni con uno che invece di guardare l'obiettivo ha gli occhi persi nel vuoto modello pesce da banco di mercato, un'altro che sta con la testa talmente all'indietro che la prima cosa che pensi è che ha un problema serio al gozzo, un'altro ancora che sembra l'abbia appena preso nel didietro.
Vorrei sottolineare che la mia osservazione è bipartisan.
Per fortuna c'è anche altro. Ci credete che la foto che ho scattato inquadra è uno dei tanti alberelli che vivono nelle aiuole di un marciapiede?
A volte la gente si lamenta che mi incontra per strada e io non saluto.
Chi mi conosce bene sa che non lo faccio apposta, che a volte mi perdo nei miei pensieri e non vedo altro.
Ho la testa tra le nuvole e in questo periodo anche il naso all'insù.
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