mercoledì 15 gennaio 2014

Divorce Party

Stop. Finita. Chiusa per sempre.
Quando una storia d'amore finisce non è mai una cosa semplice, figuriamoci un matrimonio.
Quelli del "ci siamo lasciati bene, è stata una decisione presa insieme" vorrei tanto guardarli in faccia, se esistono. Insomma, come si può chiudere a cuor leggero un progetto di vita sul quale avevamo investito tutte o gran parte delle nostre energie?


In Italia, dicono le statistiche, la maggior parte delle richieste di separazione arriva in seguito a un tradimento. Ci sono poi anche i casi ben più gravi di violenza, raggiro, limitazione delle libertà fino ad arrivare alle banalissime "incomprensioni" che possono significare tutto o niente.
Fatto sta che per un motivo o per un altro, almeno in fase di separazione, trovarsi davanti ad estraneo che decreta il fine del tuo progetto di vita non è cosa semplice.

Ben diverso è invece il caso del divorzio.
Da noi ancora oggi tra il divorzio e la separazione deve intercorrere un periodo di tempo di almeno tre anni.
E vuoi che in tre anni una persona non si sia rifatta una vita?
Vuoi che in tre anni non siano usciti fuori tutti gli altarini che il nostro ex partner aveva sapientemente nascosto durante il matrimonio?
Vuoi anche considerare la nuova percezione che hai di quella che una volta era la persona della tua vita? Da principe azzurro a ranocchio, da fata a befana?

Di motivi per esser lieti insomma, se ne trovano a bizzeffe. Quindi perchè addirittura non festeggiare?

La nuova tendenza in caso di rotture sentimentali è già nota all'estero e sta prendendo piede anche qui da noi. Sto parlando del DIVORCE PARTY: una festa organizzata in grande stile per chiudere con classe (o meno) una storia che pensavamo eterna.

Come fu all'inizio, così è alla fine. Dalle decorazioni per la sala agli inviti. Tutto sta a decidere che tipo di festa di divorzio si intende organizzare.
Chi vuole un party all'insegna dell'eleganza può affidarsi al lavoro di un'agenzia specializzata in eventi (basta una ricerca su google per trovarne diverse, a Roma ce ne sono tante, ma non solo). Ci sono le partecipazioni da inviare, l'allestimento della location da scegliere e la torta da ordinare.

Sì, anche la torta. Alcune sono anche molto simpatiche come potete vedere. Altre, mio avviso, decisamente da evitare.

Chi invece preferisce un divorce party all'insegna del trash può trovare in vendita on line anche fantocci da utilizzare per riti woodo da plasmare a immagine e somiglianza dell'ex (se fate una cosa così: curatevi). Tra i vari gadget da acquistare ci sono anche quelli che riguardano l'abbigliamento: non solo paillettes e cotillon, ma anche vestiti in pelle e arnesi poco edificanti da descrivere.

Ma andiamo oltre e lasciamo che i tamarri scoprano da soli le novità del divorce party trash.

Tirando le somme si può quindi scegliere di festeggiare in due modi:
1. organizzando un party di divorzio semplice o elegante, avendo intorno le persone più care, che ci hanno sostenuto nelle fase del dolore. In questo caso la festa è incentrata sull'organizzatore che in questo modo sceglie di puntare sulla rinascita personale, lasciandosi alle spalle il passato.

2. beh, che dire. Se volete vestirvi di pelle e salire sopra un tavolo agitando un gatto a nove code sulla testa degli invitati fate pure. Magari aggiungete al pacchetto anche una torta con sopra uno sposo o una sposa pugnalati a sangue.

In entrambi i casi, non dimenticate le bomboniere. Qui da noi ovviamente sono una novità e le produce la ditta Tangari.



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