Quando ho avuto il mio primo figlio e mi sono guardata allo specchio mi sono sentita oggettivamente una merda. Scusate la parola e scusate la franchezza.
Capita a tutte le donne, o quasi. E' la mutata percezione di sé, ma allora non lo sapevo.
In un lasso di tempo relativamente breve ti trovi davanti una donna che non conosci e ti domandi se quella che ti guarda riflessa sei tu o un'altra.
Il corpo è cambiato. Ci sono donne che portano i segni della gravidanza per tutta la vita: smagliature, cicatrici, chili di meno o di troppo. E' difficile accettarsi. Non solo a causa di qualche canone estetico, ma anche e soprattutto per la difficoltà a riconoscersi.
Io avevo un sedere esagerato. Giuro, esagerato. Le ossa del bacino si erano allargate per aiutare il mio piccolo ad uscire (potenza della natura) ed erano rimaste così. Poi c'era la panza, che prima di rimanere incinta non avevo mai avuto. Le cosce, rinate come due cotechini. Ma in compenso avevo acquisito un discreto davanzale. I vestiti non mi entravano più. Gonne, pantaloni erano troppo stretti, nelle camicie esplodevo. Mi sentivo a disagio con me stessa e tra gli altri. Mi vedevo male e pensavo che le persone intorno facessero altrettanto.
Ma in fondo, perchè dobbiamo sentirci a disagio per avere avuto un figlio? Perchè qualcuno dovrebbe considerarci brutte se portiamo addosso i segni di un grande amore?
Al di là delle immagini stereotipate che ci rimandano i media e la tv, al di là della superficialità che troppo spesso emerge dalle bocche di chi parla a sproposito, esistono al mondo persone intelligenti, sensibili, capaci di vedere il bello. Perchè il bello è negli occhi di chi guarda. Bello è ciò che amiamo. Bello è ciò che per noi rappresenta qualcosa.
C'è una fotografa, Jade Beall, che ha saputo cogliere perfettamente queste sensazioni, immortalandole con il suo obiettivo. Tutto è iniziato un anno fa da un autoscatto che ha postato a 5 settimane dalla nascita del figlio. L'immagine è stata subito condivisa da moltissime donne che hanno apprezzato il suo corpo lontano dai canoni estetici, ma così vicino alla realtà. Così è nato il progetto "A Beautiful Body", una raccolta di fotografie al naturale inizialmente dedicata alle donne nel periodo post-partum, ma in seguito estesa ai corpi imperfetti in generale. Giovani, vecchi, magri, grassi: tutti senza trucco e senza trucchi davanti all'obiettivo per celebrare la bellezza vera, quella di uno sguardo, di un abbraccio, dell'intensità di un momento e comunque lontana dalle immagini falsate dei media.
E' la celebrazione della diversità, che forse è più comune di quanto vogliamo ammettere. E'l'affermazione della realtà, del tempo che passa, dell'amore che siamo in grado di provare per noi stessi e che ci permette di accettare i nostri piccoli difetti e perchè no, anche quelli degli altri.
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