venerdì 9 maggio 2014

Braccia rubate all'agricoltura. O forse no.

Un parco vicino casa contribuisce al nostro benessere e ci rende più felici. Sull'argomento sono state fatte diverse ricerche, l'ultima in ordine di tempo ha coinvolto oltre 100mila persone ed è stata pubblicata sulla rivista Psycological Science. Bene, secondo questa indagine il verde in città ha un impatto talmente forte sul nostro benessere da essere paragonato a un terzo di quello che ci deriva dal matrimonio. Perchè, sempre secondo loro, il matrimonio è uno degli eventi più felici della vita.
Beh, dipende, aggiungo io.
No, sul verde vicino casa sono pienamente d'accordo, è sul matrimonio che mi sorgono dei dubbi. Mi spiego: dipende da chi ti capita. 

Ma torniamo al verde. I ricercatori sostengono che un pausa al parco aiuta a rigenerare il cervello, ci consente di ricaricare le batterie per affrontare con più grinta il lavoro di tutti i giorni.

Concordo.
Anche perchè io ho la fortuna di avere un parco molto grande sotto casa e posso confermare che questo fatto mi ha cambiato la vita. Prima abitavo poco distante, in un appartamento che si affacciava su una piazza, dove c'era un'officina, la fermata dell'autobus, il camion che ogni tanto passava a svuotare i secchioni dell'immondizia, le macchine che sfrecciavano veloci. Insomma, un gran caos e un gran rumore che inesorabilmente e costantemente agiva sul mio sistema nervoso.

Poco distante ho invece trovato la pace dei sensi. La casa dove abito oggi si trova in una via dove non ci sono negozi e che termina con un parco. Le macchine che vi transitano sono quindi solo quelle dei residenti. Il rumore è scomparso dalla mia vita.

Poi c'è il parco. Bello e grande dove è nato persino un progetto di orti urbani.
Un gruppo di cittadini ha costituito un'associazione e rimboccandosi le maniche ha bonificato un'area che purtroppo era diventata una discarica a cielo aperto. Il servizio giardini lì non arrivava da tempo, mi dispiace dirlo, ma è così.
Oggi invece è una zona meravigliosa: pulita e curata.

Questa cosa degli orti urbani ultimamente va molto. Sono tantissimi i romani che si sono scoperti agricoltori amatoriali. Coltivare la terra è rilassante e poi, vuoi mettere la soddisfazione di mangiare frutta e ortaggi che hai seminato, curato e visto crescere?
Molte aree degradate della città sono state recuperate.
Ma non si tratta solo di un fenomeno che riguarda le sfera pubblica. Molti privati che possiedono un appezzamento di terra, anche piccolo, hanno deciso di affittarlo e gruppi di aspiranti contadini.

Che sia un ritorno al passato? Siamo più felici se armati di zappa e rastrello?
Magari ci siamo stancati di tutto questo cemento e dei cibi confezionati?

Gli orti rappresentano anche un'occasione di aggregazione sociale. Qui sotto casa mia l'associazione che li gestisce organizza feste, barbecue, ma anche incontri di approfondimento sul tema dell'agricoltura.  Se non fossi totalmente negata forse proverei anche io a coltivarne uno. Ma per il momento mi accontento di ammirare quelli degli altri e mi limito a passare i pomeriggi al parco con i bambini.

Volete sapere se questa cosa mi rigenera? Abbastanza.
Preferisco camminare sull'erba che stare a casa a guardare il soffitto o a rimbambirmi davanti a pc e tv.


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