domenica 22 giugno 2014

Tender Eyes - il film

Non capita quasi mai, ma a volte capita. Mezza giornata di libertà io e il mio LUI soli soletti ce la siamo goduta e con tanto di red carpet. L'occasione ci è stata fornita da un'amica attrice che ci ha invitati alla presentazione dell'ultimo film in cui ha lavorato: Tender Eyes.

Di sabato mattina, al cinema Adriano a Roma, abbiamo partecipato all'anteprima dell'opera prima del regista Alfonso Bergamo.

La sera prima sono andata a letto felice, pregustandomi le ore di libertà che mi attendevano l'indomani, ma quando mi sono svegliata la prima cosa che ho pensato è stata "porca miseria".
L'occhio. Il mio occhio destro non si apriva. Lo sentivo appiccicato e ho subito capito quale dei miei figli era il colpevole della congiuntivite che mi aveva cortesemente attaccato in previsione della mia uscita al cinema. Quando mi sono guardata allo specchio ho avuto la conferma: il mio occhio era rosso e gonfio come quello di una rana.
Molto bene.

Ma come immaginate non può bastare una semi cecità a distogliere una madre dalle poche ore di libertà che le vengono concesse e quindi mi sono vestita di tutto punto e ho inforcato un bel paio di occhiali da sole per mascherare il misfatto. 

L'ingresso del cinema era affollato di persone. Erano presenti tutti gli attori, i tecnici e lo staff del film al completo. Poi c'erano gli invitati, i giornalisti, e molti di coloro che ruotano intorno all'industria cinematografica.
Per gli ovvi motivi che vi ho sopra esposto e anche per il fatto che non sono nessuno mi sono tenuta ben lontana dal red carpet anche se ho visto molti altri nessuno divertirsi a farsi fotografare dispensando sorrisi a destra e a manca.
Ma veniamo al film.

Tender Eyes, girato interamente in lingua inglese, è un triller psicologico, "un viaggio negli abissi della mente". Jonah, il protagonista, fugge da una minaccia incombente, ma indefinita. E' spaesato in un luogo misterioso. Cerca la sua donna, Leah, e i suoi amici improvvisamente scomparsi. Li trova, poi li perde di nuovo. Sullo sfondo si alternano diversi personaggi enigmatici che a domanda certa del protagonista rispondono sempre in modo vago e interpretabile.
Insomma, quanto appena descritto è tutto quello che posso dire di questo film.
Anche perchè secondo me è una di quelle pellicole che lascia spazio alla libera interpretazione di ognuno di noi. Parlando con il mio LUI ho infatti capito che la sua percezione della storia, che peraltro cambiava mentre la pellicola andava avanti, era completamente diversa dalla mia.

Ma io non sono un critico cinematografico e voglio sottolinearlo. 
Sono stata una semplice spettatrice e mi auguro che questo film, che è un film indipendente, realizzato con un budget limitato da giovani professionisti, abbia il successo che merita. 




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