"Nascondi queste tette. Abbottona bene la camicia, evita scollature, metti sempre la giacca. Gonne non troppo corte e mai sandali aperti perchè il piede nudo può dare fastidio".
Potrebbe essere la scena di un film, ma è la vita reale, nello specifico: la mia.
Queste parole le ho udite sul serio quando ero una giovane laureanda alle prese con il mio primo lavoro serio. Il mio capo mi spiegava in che modo dovevo approcciarmi all'ambiente lavorativo, o meglio, come dovevo presentarmi per nascondere la mia fisicità. Dovevo nascondere le mie forme, perchè altrimenti avrebbero pensato che "lavoravo per altri meriti", invece una donna "deve dimostrare di essere in gamba". In pratica quello che dovevo fare era omologarmi al modello maschile, nascondendo il più possibile la mia femminilità.
Se il discorso non è chiaro è bene specificare che non voleva essere un approccio sessista al mondo del lavoro, ma un consiglio spassionato a sostegno delle donne che lavorano.
Il capo che mi illustrava la sua teoria era infatti una donna.
Lei aveva dovuto sgomitare tanto per stare dove stava e pensava realmente che per una donna la soluzione per evitare problemi e molestie sul luogo di lavoro fosse quella di soffocare la propria femminilità.
Quello che invece ho imparato io è che puoi metterti anche un sacco di iuta addosso, ma se hai un bel davanzale i colleghi maschi lo noteranno comunque. E se c'è qualcuno idiota in ufficio i pettegolezzi e le maldicenze gireranno lo stesso. Ma questo vale anche per gli uomini.
Qualche anno dopo, in un altro luogo di lavoro, il capo donna mi disse: "vestiti un pò più femminile, ma senza esagerare. Metti i tacchi qualche volta e mi raccomando che le scarpe siano intonate alla borsa, non facciamo pecionate".
Il motivo era semplice: sopra il mio capo donna c'era un altro capo donna che considerava la femminilità un valore aggiunto e non un ostacolo nel mondo del lavoro. Diceva che non bisognava puntare sull'omologazione con il modello maschile, ma sul confronto con l'altro sesso. Il tutto senza esagerare, scegliendo sempre un abbigliamento rispettoso del luogo di lavoro e che non crei imbarazzo nei nostri interlocutori.
Tra le due teorie io sposo la seconda e vi ho narrato questi episodi perchè ultimamente ho letto delle interviste a delle donne manager italiane in cui raccontavano la stessa cosa: agli inizi della loro carriera facevano di tutto per mascherare la loro femminilità, oggi invece se ne sono riappropriate perchè sono più sicure di se stesse, hanno altre donne di pari grado con cui confrontarsi e perchè, fondamentalmente, si fanno meno problemi.
Quindi mi sono domandata: e se fosse anche questo il punto? Se fossimo noi donne a crearci ostacoli più alti di quelli che già abbiamo nel mondo del lavoro? Perchè effettivamente io discorsi del genere da capi uomini non me li sono mai sentiti fare. Insomma, quanto ci mettiamo del nostro?
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