lunedì 14 luglio 2014

"Guarda che sono due!", il libro di Silvia Gianatti

Come fai ad allattare quando hai un altro bambino che gira per casa richiedendo la tua attenzione? Semplice: prendi una tetta in una mano e un lego nell'altra. 

Se la prima volta eravate solo tu e il tuo piccolino a scoprirvi a vicenda, oggi non è così, perchè è già la seconda volta che diventi mamma. Pensavi di sapere tutto? Forse hai capito che ti sei sbagliata. Adesso sai come si comporta un neonato, riesci bene o male a capire quali sono le sue esigenze, ma non sai cosa ti aspetta quando i figli da gestire sono due. E vogliamo parlare del rapporto che si crea (e che tu devi contribuire a creare) tra di loro? Ci sono poi le gelosie da gestire, i nuovi orari da scandire per tutta la famiglia, le attenzioni da dedicare ad entrambi, le diverse necessità, i sensi di colpa dei confronti dell'uno o dell'altro. 

Oddio, come si fa?
La domanda sorge spontanea e non esiste mamma che prima o poi non si sia messa le mani nei capelli. E' difficile, inutile negarlo. Tu sei sempre la stessa, ma devi dividerti, anzi, moltiplicarti. 

L'ideale sarebbe avere un punto di riferimento, un'amica di salvataggio che ci è passata prima di te, una a cui rivolgersi e con la quale poter parlare del più piccolo problema e perchè no, anche dei momenti di frustrazione che ogni tanto si presentano. Ma se non hai nessuno intorno, forse puoi trovarlo lo stesso, magari leggendo un libro.

Io ho appena finito di leggere "Guarda che sono due!", di Silvia Gianatti e lo consiglio a tutte, anche a quelle che, come me, sono andate oltre il secondo figlio.

Silvia Gianatti è una giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e cura il blog Guarda che è normale. Ma è anche una donna, una mamma, una freelance, una che che come noi cerca di essere tante cose insieme e ce lo racconta senza peli sulla lingua.

Ho subito preso in simpatia questo libro (sì, vado a simpatia anche con i libri) innanzi tutto perchè trovo che la scrittura di Silvia sia frizzante e leggera, lei è molto diretta e il messaggio arriva chiaramente al lettore. E poi, scorrendo quelle pagine ho avuto l'impressione che un'amica mi parlasse. Una che ci è passata proprio come me, che quindi parla a ragione, che comprende come si sente una mamma non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. 

E' bello sapere che proviamo le stesse sensazioni, noi mamme. Che i momenti no ci sono per tutte, che non sono la sola a dire "non gliela faccio più" per poi andare avanti lo stesso trovando energie chissà dove. 

Nel suo libro Silvia ci regala tante dritte per gestire due bambini, ma è anche molto sincera quando parla delle difficoltà che incontra una donna che ha l'aspirazione di non essere solo una mamma. Ci sono i problemi con il lavoro, da quando devi comunicare di essere incinta a quando devi riprendere dopo il parto, ma ci sono anche i problemi di coppia che sorgono dopo la nascita di un figlio. 

E poi c'è quella sensazione di frustrazione per la mancanza di tempo per noi stesse, la solitudine, perchè sui papà puoi contare, ma fino a un certo punto visto che loro lavorano o comunque non possono prendere il posto che spetta alla mamma nei primi mesi (anni) dei bambini. 

E' dura, molto. Ma come dice Silvia nel suo libro non dobbiamo mai dimenticare che noi mamme siamo comunque al centro del mondo dei nostri figli, che ci torna indietro un amore grandissimo. Doppia fatica significa anche doppio amore e poi i periodi difficili passano.
L'importante è trovare tutti insieme il nostro equilibrio.


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