giovedì 17 luglio 2014

#StopTheBeautyMadness

Mi è stato insegnato che bello è ciò che piace, non un modello standard. 

All'inizio per me erano  solo parole vuote, come tutti gli adolescenti ho avuto i miei complessi: troppo grassa, troppo bassa, i capelli lisci non erano di moda, meglio quelli di mia cugina che erano mossi e via dicendo. La verità è che da adolescenti ci troviamo sempre qualche difetto. Forse perchè è proprio il periodo in cui la nostra personalità prende una forma più definita, forse perchè desideriamo sentirci accettati e perchè no, ammirati. Forse per tante altre ragioni, fatto sta che è una fase che abbiamo attraversato tutti.

Ma io sono stata fortunata.

Lo sono stata perchè, come dicevo, mi è sempre stato ripetuto che la bellezza è un concetto soggettivo, non oggettivo. Mi è stato insegnato a volermi bene e da grande ho capito, ho dato un senso a quelle parole.

Oggi inorridisco di fronte a quelle madri che cercano di costruire artificialmente la bellezza delle figlie senza vedere il bello che già c'è in loro.
Perchè in fondo fascino e bellezza sono due cose diverse, ammettiamolo.

Il fascino non è legato alla bellezza fisica, ma a quella interiore ed è su questa che dovremmo puntare. Perchè puoi essere una bella scatolina, senza avere altre argomentazioni. 

Vi direi che l'aspetto conta quando si incontra una persona per la prima volta, ma vi racconterei una bugia. Per quanto vogliate crederlo ci sono altri fattori che stuzzicano in noi l'interesse verso qualcuno, come il tono della sua voce, i suoi gesti, un insieme di messaggi che ci arrivano inconsciamente dal suo essere interiore. Non sono frottole, ci sono fior fior di studi scientifici sull'argomento.

E quindi invece di preoccuparci che il nostro aspetto sia conforme o meno agli stereotipi oggi diffusi, perchè non ci preoccupiamo altrettanto di lavorare su noi stessi, sulle nostre paure, sui nostri punti di forza?

Cambiamo le cose?

#StopTheBeautyMadness è la campagna lanciata ultimamente dall'artista Robin Rice: 25 foto pubblicitarie con altrettanti slogan, finalizzata a demolire il convincimento che la bellezza stereotipata sia necessaria per definire il valore di una donna.






Bella sì, ma a modo mio. Bella per qual che sono, per come sono, per le mie peculiarità. Non è forse un diritto?

A ben pensarci poi, la bellezza varia con il passare dei decenni. Prima le donne dovevo essere burrose a simbolo di fertilità, poi magre, magrissime, poi con le forme e via dicendo.



Eppure ci sono delle donne, che pure essendo lontane dagli standard del momento emergono per  la loro bellezza. A me è venuta in mente Sophie Dalh.


Ricordate la campagna pubblicitaria del profumo Opium? In un momento storico dominato dall'idea di bellezza legata alla magrezza eccessiva è stata scelta proprio lei, modella taglie forti, come testimonial di questo profumo. A chi vogliamo dare torto?


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