sabato 5 luglio 2014

Febbre da saldi

Mi sono lanciata in un centro commerciale (quello più vicino a casa mia) accompagnata dalla parte femminile della mia famiglia, cioè nonne e figlia. Cioè le uniche che riescono ad entrare in un negozio senza farsi prendere da strani isterismi o paranoie. Cioè le uniche che non mi guardano provare vestiti senza sbuffare dicendo: "hai fatto??".

Ho sempre detto che non bisogna generalizzare, ma ora lo faccio. I miei figli, da bravi ometti, appena vedono un negozio vanno fuori di testa. La piccola invece no, se ne sta lì serafica sul passeggino a guardarsi intorno e se le capita a tiro punta il dito indice su tutto ciò che sbrilluccica. Quindi ieri mi sono portata lei a fare shopping. I primi saldi della sua vita.
Anche se devo ammettere che è stata una seduta di shopping lampo, mica come quelle di una volta che si sapeva quando uscivi, ma non si sapeva quando tornavi. Avevo poco tempo, nemmeno un paio di ore. Poi il figlio maggiore sarebbe tornato dalla piscina, il figlio minore avrebbe prosciugato ogni energia del povero nonno e il mio LUI sarebbe tornato a casa in tempo per la cena che, ovviamente, non avevo preparato.

Il mio grande obiettivo era il costume.
Sì perchè per tre estati ho indossato costumi pre o post parto con reggiseno da maggiorata che allatta. Ora che invece il mio davanzale è tornato come prima, mentre il resto del corpo si rifiuta di farlo, ho dovuto necessariamente trovare un'alternativa.
Il tutto, come spiegavo, condito da una fretta bestiale. 

Mi sono ritrovata a correre come una pazza da un negozio all'altro, mi mancava la nuvoletta intorno per sembrare Taz, il diavoletto della Tasmania. Ma alla fine ho trovato ciò che cercavo.
Dunque ho scoperto che la moda dell'estate 2014 sono i costumi da combinare: in pratica ti compri due costumi a due pezzi con fantasia o colori in tono e metti a caso reggiseno e slip.
Altra cosa che ho scoperto è che ormai è difficilissimo trovare un costume che non sia imbottito.

Fatela finita, tanto si vede che è imbottito.

Per la cronaca, si vede anche se è un push up.

Comunque alla fine ho trovato un paio di costumi dalla fantasia allegra, che non sono della mia taglia originaria, ma sono sempre meglio di quella elefantino degli anni scorsi.
Poi ho voluto esagerare.

Mi sono buttata in un negozio di scarpe e non dico che le ho provate tutte, ma quasi. 
A un certo punto ho visto la faccia del commesso attraverso una pila di scatole e mi sono sentita in colpa. "Scusa...", ho mormorato tra mille sensi di colpa pensando a quel poveraccio che avrebbe dovuto rimettere tutto a posto. Avrei voluto aggiungere: "ho i minuti contati, nemmeno so quando mi ricapita di avere un attimo per provare le scarpe, cerca di capirmi", ma tanto mi avrebbe risposto allo stesso modo, con un sorriso di facciata e un lampo omicida negli occhi.
Quindi alla fine ho preso un paio di scarpe che nemmeno erano quelle che avevo puntato, ma non potevo uscire senza nulla, non potevo fare questo a quel pover'uomo.

E' il senso di colpa da shopping frenetico a spingere all'acquisto, mica gli 80 euro di Renzi, come hanno detto in tutti i tg, date retta a me.

Volete davvero far girare l'economia? I prossimi 80 euro (e magari anche di più) dateli alle donne qualche giorno prima dei saldi. 

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