martedì 3 febbraio 2015

Figli mammoni?

Incontro sempre una mamma quando porto i miei figli al nido. Cammina a 2 all'ora per seguire il passo della sua bimbetta e noi in genere siamo lì in fila dietro di loro e quando capita io dentro di me tiro giù il calendario perchè se non mi sbrigo i miei mi scappano uno da una parte e uno dall'altra, ovviamente passando per le pozzanghere.
Ovvio che quando capita sta cosa ci sono le pozzanghere.
E' la legge di Murphy, la conoscete? "Se una cosa può andare sorta ci andrà sicuramente".

Ma andiamo avanti.
A me questa mamma sta anche simpatica, oggi l'ho trovata che origliava fuori dalla porta per sentire se la figlia ancora piangeva. Io i miei li avevo appena lanciati nella classe e stavo scappando. Mi sono fermata a guardarla, le ho detto di rasserenarsi.

Il fatto è che la capisco pure: ha solo una figlia. Ciò significa che ha l'atteggiamento tipico della madre di figlia unica: apprensiva, preoccupata, concentrata sulla pargola, pronta a scattare alla minima esigenza.
Mica come noi, madri degeneri di più figli, ormai abituate all'impossibile.
Come dice la mia amica Manu quando si azzuffano: "vedi sangue?" Se la risposta è NO, allora è tutto a posto. 

Senza voler esagerare, quando hai più figli riesci a capire meglio le situazioni di pericolo o meno e sei anche capace di dare il giusto peso alle cose. Forse è anche il mio atteggiamento, più calmo e consapevole che consente loro di entrare in classe senza fare storie.

Forse se in Italia si facessero più figli sparirebbero i mammoni, detti anche bamboccioni.

I mammoni viziati sono la rovina delle mogli.
Donne, pensateci quando crescete un figlio. Pensate a quella poveraccia che se lo deve accattare. Cerchiamo di renderli indipendenti.
Sono quei tipi che quando crescono magari vanno alla grande nel lavoro e poi non sanno cuocersi un uovo. Sono un peso per le mogli e anche per la società. Sì perchè secondo me, sono talmente abituati a concepire la donna come quella che ha casa fa tutto che pensano non abbia il tempo di fare nulla al di fuori delle mura domestiche. Sono quelli che valutano i cv e scartano quelli di una mamma perchè poveraccia, "come fa pure a lavorare?".

Il problema è che non lo fanno con cattiveria. Sono stati cresciuti così.
Quindi riflettiamo, noi mamme, sulla grande responsabilità che abbiamo.
Cerchiamo di insegnare l'indipendenza ai nostri figli.
Ci penso ogni volta che vedo le mamme piangere quando lasciano i figli a scuola, quando se li abbracciano stretti stretti nel periodo dell'inserimento. 
Bo. 
Ma io dico, se tu mi porti a scuola e piangi come una disperata io penso che sei matta o che stiamo facendo qualcosa di brutto. Come fa un bambino a stare sereno? E' piccolo, mica scemo. 

Mamme, svegliamoci per favore.






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