giovedì 5 marzo 2015

Burrocacao: quello che non sapevo (e che avrei dovuto sapere)

Tempo fa sono incappata
in una di quelle notizie che fanno il giro del web, ma mai sulle pagine di un organo di informazione accreditato come tale. La cosa bella di internet è riuscire ad arrivare "oltre" le notizie standardizzate o calate dall'alto. Il problema è districarsi in questo mondo cercando di capire quali sono le bufale e quali no. La notizia di cui vi parlo è riferita ad un oggetto di uso comune: il burrocacao. Ora, chi di noi non ha mai messo un burrocacao? Quale mamma, a partire dalla mia, non l'ha passato sulle labbra dei suoi piccolini per proteggerle dal freddo?
Bene, sappiate che molte delle marche note, anche quelle più note in assoluto, ci propinano un burrocacao che contiene al suo interno derivati del petrolio che creano sì un effetto protettivo dal freddo e dagli agenti esterni perchè lasciano sulle labbra una specie di pellicola, ma dall'altro canto a contatto con le labbra le rendono più secche.
Quando ho letto questa notizia ho pensato ai miei decenni di burrocacao, ai primi ricordi che risalgono all'infanzia, a come ero felice di averne uno tutto mio da brava piccola femmina.

E voi per tutti questi anni mi avete propinato una roba che contiene derivati del petrolio?
Questa cosa mi ha fatto alquanto alterare.

Decisa ad approfondire la questione sono andata da un'amica farmacista che gestisce la sua erboristeria. Da lei trovo sempre un rimedio naturale per tutto, o quasi. 
Quando le ho chiesto se sapeva la storia dei noti burrocacao in circolazione mi ha risposto: "Ragazza mia e tu lo scopri solo ora? Sapessi in quali e in quanti prodotti ci sono derivati del petrolio o altri componenti che in realtà fanno male. Quello che mi stupisce è che la gente ancora non se ne renda conto vista l'informazione che c'è oggi".

A quel punto mi sono immaginata una di quelle costosissime creme che ti vendono a peso d'oro. Ho visualizzato una donna che se la spalmava sul viso soddisfatta pensando che vendere un rene per comprarla non era stato poi uno scambio così malaccio.

E voi che le vendete osate anche metterci dentro sostanze nocive?
Nei limiti consentiti dalla legge, ovvio.
Ma andate a cagare.

Gente svegliatevi. Pensate a quello che vi spalmate in faccia o agli altri prodotti che utilizzate.

Non contenta sono andata a cercare opinioni sui forum.
C'è chi parla di sostanze cancerogene e chi invece difende i derivati del petrolio dicendo che non fanno assolutamente male, ma anzi, rendono le pelle bella e idratata.

Aha. E io notoriamente sono la regina Elisabetta.

Abbiate pazienza. Sarò anche una grande, grandissima, ignorante in materia di chimica/farmaceutica/ cosmesi. Lo dico e lo sottoscrivo.
Ma nella mia mente bacata ho strana e netta convinzione che sulla mia faccia piuttosto che un derivato del petrolio preferisco spalmare il derivato di una pianta.

Per il resto: fate vobis. Ognuno è libero si scegliere come vuole.
L'importante è che siate persone consapevoli.

P.s. ovviamente in circolazione esistono anche buoni podotti. Impariamo a leggere le etichette!




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