Abbracci, saluti, bei luoghi che si abbandonano con macchine cariche che manco fosse il trasloco di una vita.
La fine dell'estate porta sempre un pò di tristezza, ma anche no.
Ammettiamolo, su.
Se siete mamme, come me, alle prese con figli sguinzagliati da ogni impegno scolastico/sportivo, il cui unico scopo della giornata è correre il più possibile all'impazzata su una spiaggia in direzioni diverse ignorando allegramente ogni richiamo disperato di un genitore ormai stremato, allora beh...ma sti gran cavoli che l'estate sia finita.
W il lavoro, w la scuola!
Sono stanca, si è intuito?
Sono lontani i tempi in cui passeggiavo su questa spiaggia libera da ogni preoccupazione.
Ho ripensato con un pò di malinconia ai pomeriggi trascorsi in comitiva, alle serate accompagnate dal suono della chitarra, ai bagni di mezzanotte, alle uscite, alle gite in gommone alla scoperta di nuove spiagge.
Nuovi scenari si sono aperti per me dal giorno in cui ho deciso di lasciare il mio segno nel mondo con l'arrivo dei pargoli:
1) tempo passato a prendere il sole = 0
Sono abbronzata, ovvio. Ma perchè passo tutto il tempo in piedi a correre dietro a loro con il sole che incoccia implacabile sulla mia testa. Il risultato è che il mio colorito è un pò in gradazione: i toni più scuri sono sulle spalle e quelli più chiari a scendere.
Fico no?
2) vita sociale = media
Qui mi sono voluta sbilanciare e l'ho fatto solo perchè cugini e amici di una vita che ritrovo tutte le estati qui a Formia hanno deciso di figliare più o meno in contemporanea a me, quindi la cosa ci consente quanto meno di essere insultati contemporaneamente sulla stessa spiaggia dai turisti che vorrebbero invece rilassarsi senza mocciosi tra le balle.
Ci sono poi gli amici rimasti single o senza figli che carinamente ti includono negli inviti delle serate a cui vorresti, ma non puoi partecipare.
Apro e chiudo parentesi: Non dite mai a un genitore che cortesemente rifiuta l'invito, "vieni, esci, ti aiuto io con i bambini", perchè non è che quel povero disgraziato non brami con tutte le sue forza una serata diversa, è che non gliela fa.
NON GLIELA FA.
Perchè uscire con i bambini al seguito e portarli in luoghi dove per i bambini non c'è nulla da fare per loro è una tortura e di conseguenza lo è per il genitore che è la persona a cui andranno a spaccare i così detti, ininterrottamente, per tutta la serata, come una goccia cinese, fino alla fine dei tempi.
Quindi visto che un genitore lo sa, non ha nessuna voglia di sottoporsi a tale tortura.
3) uscite = scarse
Ecco, proprio ieri sera mia madre ha avuto la bella idea di andare a cena fuori.
In genere noi non adiamo a cena fuori perchè portare bambini piccoli in un ristorante, almeno per me, equivale a non mangiare, assistere a manifestazioni malcelate di noia, scocciature varie, toni di voce troppo alti, irrequietezza e altri fattori vari che si traducono in figure di mer.. situazioni imbarazzanti in cui mi trovo a dovermi scusare/giustificare con gli atri avventori del locale.
Quindi ieri sera mia madre ha deciso di andare al ristorante e la mia serata ve l'ho descritta qui sopra.
Evviva.
4) relax = 0
Sveglia tra le 5,50 e le 7,40 nei casi migliori.
Tre piani di scale a piedi su e giù tutti i giorni, per più volte, con figli al seguito o in braccio.
Spesa, pulizia di casa, mattinate passate a correre sulla spiaggia sotto il sole infuocato di questa rovente estate 2015, pomeriggi passati a fare l'animatrice, discussioni per i compiti delle vacanze, per le cose che vuole fare uno, ma non l'altro etc, etc.
Aggiungo papà in città, al lavoro, per quasi tutta l'estate.
Vi prego, mandatemi a lavorare.
E quindi l'estate sta finendo, sì.
Ma da una parte, concedetemi di dire: meno male!!!
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