venerdì 18 settembre 2015

Tornare a casa

Una volta ho conosciuto una tipa che mi ha raccontato di avere l'ansia della cassetta postale.
Tra tutte le ansie possibili al mondo, lei aveva quella.
Vedere quegli angoletti di lettere che fuoriuscivano dallo sportellino le faceva sgranare gli occhi e avvertiva un senso di panico.

Quindi cosa faceva? Semplicemente la ignorava. 
Di quella corrispondenza non voleva sapere nulla.

Non la ritirava mai, se voleva ci pensava il marito, ma lei non voleva sapere di cosa si trattasse.

Il perchè, in fondo, lo sappiamo tutti.
Ma chi ci scrive via posta oggi?
O so multe, o altre rogne.

Io aggiungerei anche il citofono.
Non so da voi, ma a casa mia se suona  qualcuno di mattina ci sono solo tre ipotesi:
1) è la postina con in mano una cartella di equitalia o un'altra rogna assurda;
2) sono i Testimoni di Geova che mi avvertono dell'imminente fine del mondo;
3) è l'ascensorista che ancora non ho capito per quale oscura ragione suona sempre a me. E nemmeno ho mai capito perchè l'ascensore di questo palazzo ha bisogno di manutenzione così spesso.

Quindi ritornando all'ansia della cassetta postale, mi ricordo della tipa e della sua storia ogni volta che torno a casa dopo qualche giorno o periodo di assenza.
Forse vi chiederete, ma chi ti scrive ad agosto?
Le cartoline sono fuori moda, gli uffici non lavorano.
Eh no, cari miei. 

Voi non avete un amministratore di condominio come il mio, che ti invia comunicazioni urgentissime a ferragosto e si aspetta di ricevere copia firmata dell'avvenuta ricezione entro la fine di agosto, pena invio delle suddetta urgentissima comunicazione via raccomandata (a spese tue) per essere sicuro che tu sappia che ha indetto una riunione di condominio.
Mecojoni.

Visto che la cosa si ripete ormai da qualche anno, è ormai chiaro alla maggior parte di noi che quest'uomo ha la necessità di crearsi una vita.

Ma andiamo avanti.
Tornare a casa significa anche riprendere possesso dei propri spazi, delle proprie cose.
Quest'anno ad attendermi ho trovato la doccia rotta, la lavastoviglie fuori uso, un fornello della cucina ostruito.
Che si aggiungono alle altre cose che mi hanno abbandonato negli ultimi tre mesi che nell'ordine sono:
1) il televisore del salotto, gentilmente rotto da mia figlia minore;
2) il mio cellulare che una mattina d'estate ha deciso di non accendersi più e farla finita così;
3) il mio pc, morto anche lui dopo una vita intensa e valorosa;
4) la batteria della mia macchina, stremata anche lei dal caldo estivo.

A questo punto vorrei dire una cosa a te, caro tipo o tipa che gentilmente mi stai rivolgendo il tuo pensiero. 
Io agli iettatori non ci credo proprio, ma alle cattive influenze sì.
Nel senso che c'è gente che secondo me ti trasmette sempre qualcosa di negativo.
Ecco, chiunque tu sia, fammi la cortesia, pensa a qualcun altro, almeno per un pò, grazie eh?





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