martedì 15 dicembre 2015

Il risveglio della gnappa

La gnappa si presenta ogni mattina in cucina reclamando il suo latte.
Oggi aveva il pigiama rosso con la faccia di topolino stampata sul pancino, in alternativa ne sfoggia uno grigio e nero con la faccia di un puffo, sempre sulla pancia, che ha ereditato dal fratello maggiore. Anche se sarebbe più corretto dire che da un pò di tempo se ne è impossessata visto che quell'ambitissimo pigiama puffo non entra più al fratello.

Perchè loro sono così: basta che abbiano addosso pupazzi o super eroi e sono contenti.


Tutte le volte che la gnappa si affaccia dal suo lettino con i capelli arruffati mi sembra un piccolo leoncino.

Lei, che essendo femmina e terza figlia dà una pista ai fratelli, a due anni ha imparato a scendere in autonomia del lettino scavalcando le sbarre con eleganza per atterrare sulla mia schiena se sono ancora a letto o sul materasso in alternativa. Non sono mancati casi in cui il lettino era stato posizionato lontano dal mio letto, ma lei ha subito imparato a fregarsene altamente atterrando sul pavimento senza fare una piega.

Mi domando cosa farà da grande e come sarà.
Mi domando chi le starà accanto e questo, confesso, con qualche remora.
Perchè la gnappa ha una caratteristica che talvolta oscura la sua bellezza di bambola: strilla come un'aquila e non sta mai zitta.
Se è sola parla da sola, se è con noi sovrasta le nostre voci.

Strilla perchè sono io ad alzare la voce? Mi sono chiesta.
Ho quindi iniziato a parlare usando un tono più basso, ma niente, nessun risultato.
E allora strilla perchè non ci sente bene? Potrebbe essere no?
Allora ho fatto le prove. Mi sono messa dietro di lei, ho iniziato a parlare sussurrando alle sue spalle: si è girata! Quindi ci sente...

Ora è un pò che non lo fa, ma per un periodo aveva preso l'abitudine di alzarsi in piedi nel lettino, nel silenzio della notte, con le manine appoggiate sulla protezione si affacciava sulle due teste dormienti al suo fianco (mia e del papà) e cacciava un urlo che manco un'aquila nei giorni di massimo splendore, per poi riaccucciarsi a dormire come nulla fosse.
A parte l'infarto che personalmente ho più volte sfiorato.

Quindi ho provato a parlarle, da donna a donna.
Le ho spiegato che così non si fa, non si strilla come un'ossessa, non si perforano i timpani delle persone senza un motivo. Mi ha guardata, ha abbassato gli occhietti e per mezzo secondo è stata zitta.
Avrà capito? Solo il tempo ce lo dirà.

Oltre al tono di voce esagerato c'è anche la questione del pannolino che si rifiuta categoricamente di abbandonare.
Si sarà affezionata, che ne so.
I fratelli all'età sua non lo portavano più.
Non c'è verso, non lo dice, si rifiuta, la verità è che non vuole.

"Cacca di fiori", dice lei, come ho già raccontato in un post precedente, "profumo di discarica", dico io.
Per non parlare poi della quantità. Il mio LUI dice che devo darle da mangiare di meno perchè ne fa veramente troppa.
Forse una correlazione tra le proporzioni c'è...ma davvero funziona così?

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